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Un gran re attraversava il deserto. Lo seguiva la corte, in carovana. L'oasi ormai non era lontana, quando cadde un cammello, rompendo il baule, che portava sul dorso. Una cascata di pietre preziose, di fulgidi diamanti, si sparse sulla sabbia.

Con gesto regale il re disse: - Cortigiani, fermatevi pure a raccogliere gemme e preziosi. Lascio tutto per voi. Io proseguo il cammino. E fece un lungo tratto di pista, pensando d'essere solo. Chi non si ferma a raccogliere tesori? Eppure sente un rumore di passi.

Si volta: lo segue ancora un servo, un servo fedele. Gli chiede: - Perché anche tu non ti sei fermato a raccogliere perle e brillanti? Avresti potuto diventar ricco per sempre. Risponde il servo: - Io seguo il mio re! E’ lui che m'importa! E sorrise con uno sguardo d'amore.
(FIRDUS, Poeta persiano, sec. XI).

Nella Bibbia il deserto non richiama solo all’esperienza di privazione, ma è soprattutto il luogo per eccellenza dell’innamoramento: “Ecco, io la sedurrò, la condurrò nel deserto e parlerò al suo cuore” dice il Signore in riferimento al suo popolo che si è allontanato da Lui (Osea 2).Nella nostra quotidianità, nei deserti del nostro appagante benessere o delle nostre faticose privazioni, possiamo sempre avere come unica tensione quella di seguire l’unico amante della nostra vita, il Signore che è venuto a percorrerli con noi per diventarci intimo, pena la nostra infelicità.Durante queste feste natalizie decidiamoci allora anche noi di regalarci momenti di fecondo silenzio per favorire la nostra intimità con Dio.

Buone feste!

La comunità dei Padri Somaschi

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